giovedì 28 aprile 2011

Via per Lecce

via per Lecce

Viaggiando su questo tratto si possono fare mirabili scoperte.

Si fanno e nascondono presto nidi nei tralicci, con alberi in fila come fratelli che marciano lungo la strada. Il più temerario è davanti, a prendersi il vento in faccia per amore degli altri anche quando il vento non c'è. Il guard-rail è per loro un inutile autostop, ché nessuno si ferma: è vietato. Chi passa non prova a capirci neppure qualcosa: il sole è fermo, i campi sono così rigati da ieri e da sempre, i fiori amano chi non li guarda, come le cornacchie i cieli sfortunati. Nessuna di queste cose fa male ai passanti, è la regola della libertà dei vinti. Non si è vinta una guerra, però: le vere guerre non si vincono se non piano, all'ombra dei filari di cipressi. Si scopre poi che le orchidee parassite hanno già vinto, e con esse le begonie, i gerani, i salici. Hanno conquistato le uniche trincee che paiono abbandonate, le case disperse oltre la sopraelevata. E non si vedono uomini, ma qua e là pura vita, silenziosa nel suo nascere e nel suo morire.

L.M

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