giovedì 14 aprile 2011

Televisiùn!


Televisiùn!


Potrei scrivere di non aver nulla da scrivere. Potrei? anzi, posso.
Vi dico però di avere proprio qualcosina da dire, e questo qualcosa è legato a un ambito particolare, la televisione.
Di solito non la critico, perché credo ognuno abbia le sue opinioni in merito, e visto che è una fede anche quella, è meglio non "infognarsi" come si fa con la politica. Però se andava bene fino a qualche tempo fa, questo giochetto tra Meli e Ateniesi mi sta un po' stancando.
La televisione che è insegnante di tutti, poi. Al suo interno agiscono forze contrastanti che sebbene siano esageratamente vitali e primitive, altre volte sono così raffinate (nella forma soltanto) da dire che chi va in televisione (ossia chi la segue) è un imbecille, uno stupido. C'è infatti chi fa uso della lingua come fa uso della parola, e le parole sono taglienti anche quando si sa fin troppo bene che tutto è in fondo un gioco mascherato meglio degli altri.
Perché mai il modello vincente è sempre quello più odiato dagli spettatori?

L.M

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