lunedì 9 maggio 2011

La poetica della finestra chiusa, e sporca

La poetica della finestra chiusa, e sporca.


Alla fine, ci troviamo tutti in una stanza, e davanti a noi c'è sempre una finestra chiusa, senza infissi, impossibile da aprire, con un solo grande vetro che si affaccia su paesaggi, cose, persone; il vetro, a guardar bene, è sporco, pieno di piccole macchie nere.
Vivere è semplice, basta guardare attraverso, sfocare le macchie e godersi il paesaggio.
Scrivere è semplice, basta guardare le macchie, sfocare il paesaggio, concentrarsi su quei puntini neri che rovinato tutto.
La realtà... la realtà non esiste, forse.
Non è la visione oltre il vetro, né le macchie che si appoggiano su di esso; la realtà, forse, è il vetro stesso.
Impossibile da cogliere, perché riusciamo a vedere solo ciò che sta oltre o ciò che sta al di qua, mai ciò che sta in mezzo.

GP

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