giovedì 12 maggio 2011

Il reggimento

Il reggimento

Si era sulla piazza d'armi, nuda.
Quando si declamavano ancora poesie, si era - tutti insieme - vittima della letteratura, sebbene inculcata a memoria. Era bello farsi uccidere dalla letteratura: ti porta ad una morte precoce ma lenta, e in vecchiaia t'accorgi di esser vissuto per le parole. Poi si intrecciano fiori, poi gesti, poi labbra e ancora oggi parole.
Ma belle parole non sono più, sono grida che non vogliono aiuto.
Il sergente lotta contro l'imperante democrazia di voci e interpretazioni; non gli va a genio che tutti, o troppi siano votati alle lettere. Siccome parlare bene o sottovoce è inutile, si grida.

L.M

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