Poche volte ho desiderato la morte di qualcuno, e quelle poche volte che l'ho fatto, ho sempre fantasticato, così, per una sorta di divertimento mentale totalmente distaccato dalla realtà.
La televisione, a volte, fa veramente miracoli, e in questo caso è stata in grado di risvegliare in me regrediti istinti primordiali.
Questa qua, questa Angela favolosa cubista, la prenderei davvero a calci e pugni in faccia, là, nello studio televisivo, mentre balla come una ragazzina di sedici anni, convinta, così, di sconfiggere il tempo e la morte.
E invece fa tutto il contrario, emula un modello che non le appartiene esponendo al popolino la propria distruzione fisica e mentale.
È una pornografia vomitevole ed insultante, per sé e per gli altri.
E io la prenderei a calci e pugni, con quella musica di sottofondo, con gli altri vecchi che mi guardano e gridano di terrore, perché la morte, io, sono molto vicino, molto vicino a loro.
Morirebbe sotto i miei occhi e sarei contento, finalmente, di vedere il ciclo naturale delle cose completamente ristabilito.
I vecchi non sono favolosi cubisti, e il passere del tempo, la vicinanza alla morte, così palpabile nel loro fisico e nei loro ricordi, va difesa, ammirata, conservata.
Non combattuta attraverso una caricaturale opposizione a sé.
Grazie, mia miracolosa televisione.
G.P